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27-05-2021

Padre Paolo Dall’Oglio e l’utopia di un dialogo impossibile

Padre Paolo Dall’Oglio e l’utopia di un dialogo impossibile

Padre Paolo Dall’Oglio e l’utopia di un dialogo impossibile - Dieci anni di conflitto in Siria è il titolo della conversazione, con relativo dibattito, prevista nella Sala Storica del Teatro Sociale di Alba, giovedì 27 maggio, alle ore 18.30.

Saranno presenti:
Pietro Del Re, laureatosi biologo molecolare a Parigi, lascia il Collège de France e dal 1984 lavora come reporter prima per «Paris Match», «France-Soir» e «Figaro» e, dal 1990 per «La Repubblica»; negli ultimi trent’anni ha seguito i maggiori eventi internazionali occorsi nel mondo, ed è attualmente inviato in Siria e scrittore.

Gian Maria Piccinelli, docente di Diritto Comparato all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e co-fondatore dell’Associazione Amici di Deir Mar Musa

Ivo Saglietti, fotografo e autore della mostra Sotto la tenda di Abramo, che inaugurerà il 28 maggio alle 18.30 nello Spazio Mostre di Palazzo Banca d’Alba in via Cavour, 4

Fulvio Scaglione, giornalista, scrittore, già vice-direttore di «Famiglia Cristiana» e inviato in Siria

Modera: Denis Curti, scrittore, giornalista, critico fotografico

Sulla via di Damasco… è un’espressione che riecheggia nella memoria di molte persone. Fu proprio sulla via di Damasco che Paolo, l’accanito fariseo persecutore dei cristiani, si convertì al cristianesimo: mentre si stava recando nella capitale della Siria per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce di Dio che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”.

Nell’edizione 2009 della Lonely Planet, due anni prima che la Siria venisse coinvolta in una guerra civile, si legge “Visitate la città antica di Damasco e sarete affascinati da un senso di antichità vivente e dalle gemme che riempiono gli empori nascosti nell’ombra. Rovistate tra gli oggetti in saldo e le ondate degli invasori passati vi si paleseranno davanti. I Greci sono stati qui e dopo di loro i Romani e i Cristiani bizantini. Poi sono venuti il califfato Omayyade e poi quello Abbaside, i Fatimidi e i Turchi selgiuchidi. Le Crociate hanno lasciato il posto al governo dei Mamelucchi, esso stesso seguito dalle conquiste di Tamerlano, gli Ottomani e dopo di loro i francesi”.

Città storica, nata nello stesso periodo delle civiltà mesopotamiche, Damasco è considerata, al pari di Gerico, la più antica città del mondo fra quelle abitate in maniera continuativa perché secondo gli archeologi le prime testimonianze di abitazioni a Damasco risalirebbe a 11mila anni fa. Con 2 079 000 abitanti (stima del 2019) è la città più popolata della nazione, mentre l’area metropolitana, con oltre 5 milioni di abitanti, è la più popolata della Siria, Paese che si affaccia a ovest sul mar Mediterraneo, confina a nord con la Turchia, a est con l’Iraq, a sud con Giordania e Israele e a sud-ovest con il Libano.

Era il 15 marzo 2011 quando migliaia di giovani cominciarono a occupare le principali città del Paese: Palmira, Homs, Hama, Idlib, Aleppo… tutti con lo stesso slogan «Presto verrà il tuo turno, Dottore», riferendosi agli studi di oftalmogia del Presidente siriano Bashar al Assad. Se si guardano le cifre, la tragedia siriana appare come la più grande catastrofe umanitaria dalla Seconda Guerra mondiale: ai quasi 400mila morti vanno aggiunti i 6.6 milioni di siriani fuggiti all’estero (3,5 milioni dei quali in Turchia) e i 6,7 milioni di sfollati interni che con un conflitto ancora in corso continuano a trasformarsi in vittime.

Nel paese quasi l’80% della popolazione vive sotto la soglia della povertà: la crisi economica è aggravata dalla crisi alimentare.
Di tutto questo si converserà e dibatterà giovedì sera, 27 maggio, ore 18.30 nella Sala Storica del Teatro Sociale, aiutati dalle fotografie di Ivo Saglietti e dai disegni di Lani Arlen, mentre Gian Maria Piccinelli traccerà un profilo di Padre Paolo Dall’ Oglio, il gesuita fondatore della Comunità Monastica del Khalîl (Abramo l’Amico di Dio), nata nel monastero siro-antiocheno di Deir Mar Musa el-Habashi (San Mosè l’Abissino), sito nei pressi della cittadina di al-Nabk, a circa 80 chilometri a nord di Damasco. Rapito il 29 settembre 2013 a Raqqa, Padre Dall’Oglio non è mai più ricomparso.

I posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione
info@associazionealec.it; info@gruppofotograficoalbese.it
teatro.sociale@comune.alba.cn.it – 0173 292 470
info@fondazioneferrero.it – 0173 295 259

La conferenza sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione Ferrero:
https://www.facebook.com/FondazioneFerrero/live_videos/ e sul canale di streaming del
sito: https://celinel.com/fondazioneferrero/