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15-02-2019

“La macchina che vende i sogni”. Il cinema tra Dada e Surrealismo

“La macchina che vende i sogni”. Il cinema tra Dada e Surrealismo

La mostra Dal nulla al Sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen, si avvia alla chiusura che avverrà il prossimo 25 febbraio. Sono destinati ad aumentare ancora gli oltre 90 mila visitatori che, ad oggi, hanno raggiunto Alba per ammirare le opere straordinarie di Marcel Duchamp, René Magritte, Salvador Dalì, solo per citare alcuni artisti.
Nelle ultime settimane saranno due gli appuntamenti attraverso i quali il curatore della mostra, Marco Vallora accompagnerà il pubblico alla scoperta di nuove testimonianze legate all’avventura dada e surrealista.

Venerdì 15 febbraio, si svolgerà nell’auditorium della Fondazione Ferrero, alle 21 - consentendo così un’apertura straordinaria della mostra in orario serale - la conferenza “La macchina che vende i sogni”. Il cinema tra Dada e Surrealismo.

L’incontro avrà come protagonista Ugo Nespolo, artista, regista di cinema sperimentale, recentemente insignito a Torino della Laurea honoris causa in Filosofia. Sarà l’occasione per un viaggio alla ricerca di quegli elementi teorici che uniscono il cinema alla poetica dada e surrealista, senza perdere mai di vista il legame con l’arte figurativa.
Durante la serata saranno proiettati spezzoni di alcuni tra i più importanti e sorprendenti film surrealisti: L’âge d’or e Un chien andalou firmati da Luis Bunuel e Salvador Dalì, Le mystères du chateau de Dé di Man Ray, Le sang d’un poète di Jean Cocteau.
Ugo Nespolo nasce a Mosso, in provincia di Biella, nel 1941, si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti con Enrico Paolucci e si laurea in Lettere Moderne all’Università di Torino. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e poveristi. Mai legata in maniera assoluta a un unico filone, la sua produzione si caratterizza per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Negli anni Settanta Nespolo si appropria di un secondo mezzo di espressione, il cinema: in particolare quello sperimentale, d’artista. Gli attori sono artisti amici, da Lucio Fontana a Enrico Baj, a Michelangelo Pistoletto.
Artista e uomo di cultura, c’è in lui la convinzione che fare arte non può prescindere dal riflettere sull’arte. Nespolo rivendica l’esigenza di ‘contaminarsi’, scendendo in mezzo alla gente e adattando l’arte alle sue esigenze, per farla entrare nei circuiti dell’esistenza quotidiana. Di qui l’attenzione per il design e la pratica assidua di un’arte applicata, che ha portato Nespolo a cimentarsi nei settori più disparati, grazie al suo stile unico e inconfondibile.
Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino dal 2011 al 2014, le sue opere sono state esposte nelle più prestigiose gallerie e nei più importanti musei di tutto il mondo, da Milano a Roma e Napoli, da Parigi a Londra, da Chicago a New York, in Cina, in Russia e America Latina.