La lettera del 10 marzo 1959, con cui Fenoglio annunciava a Garzanti la drastica soluzione adottata per uscire dall'impasse editoriale, e procedere con la pubblicazione immediata della sua terza opera, conteneva anche l'annuncio del libro che avrebbe sostituito la parte eliminata. Contemporaneamente alla morte di Johnny l'autore aveva infatti dato vita a un nuovo, importante personaggio. E se il primo portava il nome di battesimo dell'autore del Paradiso perduto, il secondo ne adottava il cognome:
«Come forse Citati le avrà accennato, la morte di Johnny nel settembre 1943 mi libera tutto il campo “resistenziale”. Ho così potuto istituire il personaggio del partigiano Milton, che è un'altra faccia, più dura, del sentimentale e dello snob Johnny. Il nuovo libro, anziché consistere in una cavalcata 1943-1945, si concentrerà in un unico episodio, fissato nella estate del 1944, nel quale io cercherò di far confluire tutti gli elementi e gli aspetti della guerra civile. Mentre Primavera di bellezza è libro lineare, in quanto parte da A per giungere a B, il nuovo libro sarà circolare, nel senso che i medesimi personaggi che aprono la vicenda la chiuderanno».
Si riferiva, beninteso, al romanzo che ha per protagonista il primo Milton: una sorta di Humphrey Bogart in armi, bello, cinico e all'occorrenza spietato; vera e propria antitesi di quello che sarà il secondo e più famoso personaggio dallo stesso nome. Di questo romanzo Fenoglio arrivò a scrivere ventidue capitoli, sempre sul filo dell'insoddisfazione, tra un susseguirsi di ripensamenti e di intense sessioni creative, fino a un improvviso mutamento di rotta. Il libro «di molto interesse» annunciato a Garzanti rimase così una fase intermedia nel cammino che dal Partigiano Johnny avrebbe portato a Una questione privata. Molto probabilmente la svolta era già avvenuta il 9 gennaio 1960, quando Fenoglio incontrò in Alba il regista Giulio Questi, con il quale discusse la trama del nuovo romanzo, mantenendo poi un dialogo a distanza per almeno un anno. Ma l'annuncio formale venne dato a Livio Garzanti il successivo 8 marzo:
«Avevo già scritto 22 capitoli dei 30 previsti dall'impianto del romanzo e sarei stato in grado di consegnarLe il manoscritto “tra non molti giorni”, come Lei scrive. Si trattava di una storia sul tipo Primavera di Bellezza, concedente cioè larga parte di sé alla pura rievocazione storica, sia pure ad alto livello. D'improvviso ho mutato idea e linea. Mi saltò in mente una nuova storia, individuale, un intreccio romantico, non già sullo sfondo della guerra civile in Italia, ma nel fitto di detta guerra. Mi appassionò immediatamente e ancora mi appassiona. Mi appassiona infinitamente di più della storia primitiva ed è per questo che non ho fatto troppo sacrificio a cestinare i 22 capitoli già scritti».
Fenoglio lavorò al nuovo romanzo per tutto il 1960, mentre dai ventidue capitoli del vecchio, per fortuna solo figurativamente «cestinati», ricavò tre racconti che pubblicò immediatamente: due in rivista (Il padrone paga male e Lo scambio dei prigionieri), l'altro (L'erba brilla al sole) come parte di un volume miscellaneo di testi dedicati alla Resistenza intitolato Secondo Risorgimento. Altri quattro racconti collegati a questo primo progetto narrativo con protagonista Milton sono stati pubblicati postumi, quindi inclusi nella raccolta Tutti i racconti (2007) con i titoli Qualcosa ci hai perso, La profezia di Pablo, L'ora della messa grande, La prigionia di Sceriffo.
Ricomposto come i tasselli di un puzzle, il romanzo del primo Milton è stato pubblicato a cura di Dante Isella nel 1992 con il titolo L'imboscata (a questa prima edizione mancava ancora il tassello corrispondente al racconto L'erba brilla al sole, che sarebbe stato aggiunto con la nuova edizione del 2000). Non meno complessa, la vicenda compositiva del secondo e più importante romanzo con protagonista Milton – Una questione privata – è ripercorsa in questa sezione attraverso le interazioni dell'autore con importanti testimoni.
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Romance. The circular novel, the two faces of Milton, Far Behind the Clouds
The letter of the 10th of March 1959, in which Fenoglio announced to Garzanti the drastic solution to resolve the editorial impasse and proceed with the immediate publication of this third work, contained also the news of a book that would have replaced the eliminated part. At the same time of Johnny’s death, the author had in fact given life to a new, important character. If the first had the given name of the author of Paradise Lost, the second took on his surname:
“As Citati perhaps mentioned to you, Johnny’s death in September 1943 frees me of the entire domain of the Resistance. Consequently, I was able to develop the character of the partisan Milton, who is another face, harder than the sentimental and snobbish Johnny. Instead of consisting of the cavalcade of 1943-45, it will focus on one sole episode, set in the summer of 1944, in which I will attempt to incorporate all the elements and aspects of the Civil War. While Primavera di Bellezza is a linear book, in that it starts from A to arrive at B, the new book will be circular, in the sense that the same characters who open the story will end it.” Of course, he was referring to the novel whose character is the first Milton: a sort of Humphrey Bogart in arms, handsome, cynical and, if need be, ruthless; the absolute antithesis to the second, and more famous, character who will have the same name. Fenoglio completed twenty-two chapters of this novel. He remained always on the edge of dissatisfaction, in a continual succession of reassessments and of intense creative sessions, to the point of a sudden change of course. The book “of great interest” that he announced to Garzanti thus remained an intermediary phase on the road that would have led from Partigiano Johnny to Una questione privata (A Private Matter). Most likely the turning point had already occurred the 9th of January 1960, when Fenoglio met the director Giulio Questi in Alba. They discussed the plot of a new novel, maintaining a distant dialogue for at least a year. However, the formal announcement was communicated to Livio Garzanti the following 8th of March:
“I had already written 22 of the 30 chapters of the planned structure of the novel and would have been able to give you the manuscript “in not too many days,” as you write. It was a story along the lines of Primavera di Bellezza, with a large part being pure historical fiction, though certainly at a high level. I then abruptly changed concept and direction. A new story came to mind, personal, a romantic plot, not just against the background of the Civil War in Italy, but in the thick of the said war. It immediately inspired me and it still does. It inspired me infinitely more than a primitive history; consequently, it was not much of a sacrifice to throw away 22 chapters already written.”